lunedì 28 luglio 2008

Whale Song Dreaming


Whale Song Dreaming è il nome di un catamarano di 15 piedi (un catamarano "oceano" probabilmente modificato) che si trova a San Felice Circeo e che condivide uno degli armatori con PatuPatu. Song Whale Dreaming era anche il nome della barca che ha preceduto PatuPatu (una pilotina a vela di 17 piedi), ma soprattutto è il titolo di un disegno di un artista aborigeno australiano: quello sulle tazze nella fotografia.

L'Oceano 15 è un catamarano costruito dal 1981 e poi via via modificato un po' nel tempo. "Song Whale Dreaming" appartiene alla prima serie, gli scafi sono molto stressi e dislocano pochissimo. Questo comporta che se non c'è vento e se l'equipaggio è pesante tendano a navigare sommersi.

Nell'ultimo mese gli scafi sono stati riverniciati e il trampolino ormai reso come carta dal sole è stato sostituito. Avendo poco tempo non abbiamo comprato un trampolino "standard" (non c'è) e non ne abbiamo neanche fatto fare uno. Ci siamo limitati a comprare qualche metro di "rete per battagliole" (10 m) e a costruire con quella un nuovo trampolino.
Molti si sono fermati a guardare, qualcuno pensando che in due giorni fossimo riusciti a tessere tutta la rete, qualcun altro immaginando che fossimo alla ricerca di una estrema leggerezza.
Dopo il lavoro il catamarano è stato anche varato e ancora una volta ha dimostrato, nonostante l'età e l'aspetto un po' trasandato, di essere in grado di andare veloce, saltare sulle onde e far bagnare totalmente il suo equipaggio.
Con il vento molto rafficato e il mare formato, l'unico ostacolo alla corsa erano le onde in cui la prua sottovento ogni tanto si infilava. Il prossimo lavoro sarà l'installazione di un trapezio, che sposti il peso in fuori, sollevando lo scafo sottovento (e che consenta anche di correre senza essere totalmente sommersi dagli spruzzi).

giovedì 24 luglio 2008

Sud Pacifico

Tra le destinazioni future di Patu Patu c'è il Sud Pacifico.
Magari sulle tracce della Ballata del Mare Salato di cui qualche giorno fa ho visto una nuova edizione (Lizard), che riproduce le tavole nella grandezza di quelle originali di Hugo Pratt.
Cliccando sul titolo di questo post invece si trova una serie di fotografie scattate a Tonga e Samoa in un viaggio di lavoro di più di un anno fa.

Fortuna

Cliccando sul titolo si accede al sito di "Fortuna" una barca in viaggio nell'Oceano australe. Intanto ci sono altre due barche più vicine che ci fanno un po' sognare: Alisea, che in settembre si trasferirà nel Mar Rosso, e Matilde, che è oramai in viaggio nel Sud del Mediterraneo.
Anche l'equipaggio di PatuPatu però ha iniziato a prepararsi. Ad agosto sono previste due destinazioni: le isole toscane (accompagnati da PatuPatu) e i Florida Keys (pensando a come sarebbe arrivarci con PatuPatu).

giovedì 10 luglio 2008

Ponza


PatuPatu ha cominciato le navigazioni estive, con un giro di qualche giorno a Ponza. Io non c'ero, ma c'era Franco - che di PatuPatu è coarmatore - con tre amici. Un giro divertente e pieno di vento, con una sorpresa finale.
Franco lo ha raccontato così:

"Ore 5 del 4 luglio, patu Patu molla l'ormeggio sul Tevere e si avvia verso il mare. Sembra ci sia poco vento ma quando arriviamo alla foce subito scopriamo un bel sud-est giusto in faccia. Mano di terzaroli e proviamo ad andare ma è impossibile fare 60 miglia in quel modo. Si torna indietro e si attende fino a quando alle 16 il vento inizia a girare da Sud-Ovest. E' un'attimo tutte le barche che dovevano partire mettono il naso fuori e si crea un bel trenino diretto a Ponza. Via i terzaroli, sulla barca siamo in quattro di cui 3 praticamente non sono mai saliti in barca, e si va. Con l'arrivo del buio riprendo una mano, mano santa perchè durante la notte il vento rinforza e si mette di NW. Andiamo come treni. Arriviamo al traverso di Palmarola verso le due di notte, il mare è aumentato e quando l'onda sfila davanti alla barca non vedo più le luci della costa ponzese. Non so se passare tra Zannone e Ponza ma il faro di Zannone non si vede, oppure infilarmi nel canale tra Palmarola e Ponza. Mi guardo intorno e vedo tutte le lucine delle barche che vanno verso Palmarola a ridossarsi... allora ci vado anch'io. Sotto l'isola il mare si placa ma il vento fischia bene. Il mio equipaggio si è ridotto ad uno perché gli altri due sono sotto in preda la mal di mare. Accedo il motore e do il timone in mano al superstite calo la randa, preparo l'ancora riprendo il timone e sommariamente rendo edotto il mio coequipier su come si da fondo all'ancora. Il malcapitato è timido e il primo tentativo va a vuoto allora mi gioco l'opzione vocesimonlorenzonesca ed urlo ordini perentori facendo alzare anche i due stesi sottocoperta. L'opzione funziona e ci godiamo l'alba a Palmarola. Il resto dei giorni è uno spasso tranne quando decidiamo di stere in porto una notte. Ricordandomi dei prezzi di Ponza telefono a Khaled (La Fenicia) dove circa 4 anni fa avevo ormeggiato con 45 E. (9,50 mt di barca). Quando col sorriso smagliante gli chiedo quanto si paga e mi spara 14 E al mt per poco non crollo e dopo contrattazione arriviamo a 12 E. Per un pontile senza docce e senza servizi ma, come ha tenuto ad informarmi Khaled, tutto aumenta! Sono dei bastardi e più bastardi quelli che lo permettono.
Infine lunedì 8 alle 20, antipando di 12 ore, ritorniamo perché il bollettino da SO sino all'alba e poi O e NO. La navigazione va liscia fino ad Anzio poi entra l'ovest che inizia ad aumentare e con lui le onde, il bolettino da burrasca in corso sul tirreno sett da ovest e forse questo spiega la grandezza delle onde, la barca fila che è una bellezza poggiandosi dolcemente su un fianco quando scende dalle onde. Questa volta la rotta è stata ben calcolata e il tenermi su di circa 15° rispetto alla rotta diretta mi permette di poggiare quando il vento inizia a ruotare da NW. Entro in contatto visivo col faro di Fiumicino e qui inizia il rovello entrare non entrare? Quando a circa 1/2 miglio il dente del di terra dove sta il faro spiana un po' il mare decido di entrare ma vedo che la barra copre praticamente tutto lo specchio del fiume. Decido lo stesso di entrare. Tutti indossano i salvagenti, chiudo la barca ermeticamente (si fa per dire) così se si
dovesse traversare non si riempirebbe d'acqua e vado. All'arrivo del frangente la barca si impenna di poppa e inizia la planata, vibra come le finestre di casa mia quando passano i camion, velocità pazzesca, fiocco a riva, motore acceso e leva in mano per accelerare quando serve, ai lati due muri d'acqua manco fossimo un motoscafo, ma va dritta come una spada. Siamo dall'altra parte, mi tremano le gambe, lascio il timone e mi bevo un bicchiere d'acqua.
Qualcuno mi aveva raccontato la situazione, qualcuno dicendo anche che è più l'impressione che altro... io mi sono impressionato e credo che non lo farò mai più.

BV a tutti
Franco"

domenica 6 luglio 2008

Scuola di vela

Nelle scorse settimane i membri più giovani dell'equipaggio di PatuPatu sono andati a scuola di vela.
Cristina sul lago di Bracciano, all'Associazione Amici Velici di Vigna di Valle. Paolo alla scuola della Lega Navale Italiana a Sabaudia. Cristina ha imparato ad avere più autonomia sull'optimist; Paolo ha imparato a lavorare in equipaggio. Di Cristina e del suo corso abbiamo solo qualche immagine fatta in nostra assenza: la scuola è un affare dei bambini i genitori ne stiano fuori. Alla Lega Navale invece piace far vedere cosa imparano i ragazzi. Il video che si apre cliccando sul titolo ne è il risultato.