sabato 29 gennaio 2011

OT Palestina




Non c'entra molto con il mare... Ecco qualche foto da Gerusalemme, Ramallah e dintorni. La cosa più evidente è il muro che separa gli insediamenti israeliani da quelli palestinesi. A chi arriva a Gerusalemme come turista può sembrare soltanto un elemento intrusivo su un territorio brullo. Se invece si deve attraversare ogni giorno per entrare a Gerusalemme (e magari non si ha il passaporto straniero o la cittadinanza israeliana) invece diventa rapidamente un incubo. Ramallah non è molto distante da Gerusalemme: sono solo 15 km. Entrare a Gerusalemme passando per il Check point che devono usare i palestinesi però può implicare un viaggio di diverse ore: dipende dal traffico e dal "mode" assunto da chi sorveglia il check point: soldati e personale dei servizi di sicurezza privati. Si può passare senza essere fermati, ma si può anche subire una perquisizione approfondita. Non ci sono regole. Né diritti.
Per molti Palestinesi però l'accesso a Gerusalemme è impossibile: può entrare solo chi ha un permesso speciale, chi ha la residenza a Gerusalemme e chi è cittadino israeliano (o chi è totalmente straniero). Per molti giovani palestinesi ormai Gerusalemme è solo una città immaginaria.
Anche il mare è un luogo immaginario per la maggior parte dei palestinesi. I bambini di Ramallah lo disegnano senza averlo mai visto e senza poter andare a vederlo. Per quelli che invece vivono a Gaza forse è un miraggio di libertà: ma resta un miraggio. Non ci si può allontanare oltre le tre miglia dalla costa neanche con le barche che hanno il "permesso" di pescare.