martedì 16 dicembre 2008

Libri, disegni, barche, ricette


In barca in questi giorni non si può proprio andare: vento, pioggia e cattiva gestione dei corsi d’acqua concorrono ad impedire qualsiasi uscita, almeno dal Tevere. Domenica sono andato a vedere PatuPatu: la barca, che è ormeggiata all’Isola dei cavalli, l’isoletta che è al centro del fiume poco prima dell’estuario, non era neanche raggiungibile senza rischiare di essere trascinati via dalla corrente.
E’ un buon momento allora di scrivere un po’ di libri.
Ce ne sono due che ho trovato di recente a Roma, in una libreria, non lontana dalla libreria del mare di Via Ripetta, che porta il nome L’Aventure.
E’ una libreria specializzata in fumetti, soprattutto in Italiano e in Francese. Contrariamente ai loro vicini, specializzati in nautica, quando entrate a curiosare non vi guardano con un misto tra commiserazione e sospetto.
Chi ama la vela, le barche e il mare all’Aventure può trovare molti dei fumetti che magari venti o trenta anni fa hanno alimentato il suo amore: da Corto Maltese a TinTin, ai tanti autori belgi che erano pubblicati in Italia sul Corriere dei Piccoli e sul Corriere dei Ragazzi (ricordate Bernard Prince o Howard Flynn ?).
L’ultima volta che ci sono entrato, un po’ di tempo fa, ho trovato due libri a cui non ho saputo resistere.
Il primo si intitola “Voiliers et bulles en Mer”, di Paul Herman, pubblicato assieme da Glenat e dalla Chasse-Marée.
Il retro di copertina recita più o meno così “la navigazione a vela attraverso i secoli e i fumetti. Le barche che hanno affascinato disegnatori di talento, che le hanno affidate a capitani audaci. …Tutto questo per l’avventura e il piacere degli occhi”.
Dentro, una rassegna di avventure marine e di disegni fantastici, da quelli delle navi egiziane di Benoit Roels (Mystères d’Osiris) alle navi vichinghe discegnate da Eduardo Teixeira Coelho nelle avventure di Ragnar (che penso di aver letto da bambino), alle golette di “Le Passagers du Vent” di Francois Bourgeon (che era stato pubblicato in Italia su Corto Maltese) fino alle barche moderne dei disegni di Christian Perrissin e Enea Riboldi (Cap Horn) o di Benoit Roels (Bleu Lezard). Tutti titoli che varrebbe la pena di inserire nelle nostre biblioteche e che vale la pena di cercare un po’ su internet.

L’altro libro è interessante da altri punti di vista, quello dell’avventura, quello dei disegni e quello del gusto e della curiosità alimentare.
E’ un libro di ricette.
L’autore è Michel Pierre e il titolo è “Carnet della Cambusa. Le ricette di Corto Maltese” (Edizioni Lizard). E’ un quaderno di quasi 150 pagine con ricette ispirate ai viaggi di Corto.
La prima parte è intitolata “Profumi di gioventù” e comprende ricette spagnole (spezzatino di Toledo), asiatiche (Tartare Mien – o tot sua), dell’Europa settentrionale (Gratin di Haddock, fileti della Royal Navy) o anche italiane (stufato di tonno). La seconda parte è dedicata agli “Scali nel Mediterraneo”. Qualche titolo: pesce spada alla sarda, agnello alle mele cotogne, alici marinate, pollo alla carcassa, Imam Rayildi.
Seguono i “Sapori del Pacifico”. Tra gli altri: branzino alla cantonese, ceviche peruviano, pollo al curry verde, tiatrounga annamita.
Un altro capitolo è dedicato all’Africa. A fianco al “Pesce capitano al pomodoro” e al Thieboudjienne di pesce, al Nfian Ngond ai gamberoni, o alla Dafina marocchina si trovano ricette che forse nessuno cucinerà mai, ma che vale la pena di leggere, come quelle dedicate a “zampe e spezzatino di ventre di dromedario in salsa vinaigrette” o “di vipere e d’altri boa”.
Continuando a seguire le rotte di Corto Maltese, si arriva al “Tempo dell’Atlantico e delle Americhe”, dove si trovano – per esempio – le ricette delle cozze al limone e al coriandolo, delle melanzane alla brasiliana o dei granchi farciti all’antillana.
Ora non mi resta che cercare chi, invece di limitarsi a leggere le ricette, come faccio io, voglia farmele assaggiare.

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