mercoledì 26 novembre 2008

Regata con MOB





Domenica 23 novembre c’è stata la terza regata del Campionato invernale di Fiumicino. E' stata la mia seconda dell’anno, a bordo di Selvaggia.
Finalmente, è stata una regata con un po’ di vento. Selvaggia,infatti, con le ariette arranca e non può esserle troppo rimproverato: è un Comet 13, pesante, vecchiotto e ben attrezzato per andare in crociera, con tutte le vele avvolgibili, una bella cucina, tanti legni e un quadrato che fa invidia a barche più grandi, un motore pesante e potente che quasi ne fa un motorsailer.
E ancora di più, Selvaggia arranca nella classe in cui il Circolo l’ha inserita, senza considerarne le caratteristiche, ma soltanto in base al fatto che le vele, pur se avvolgibili, sono in tessuto “esotico”: la classe “Crociera veloce”, quella cioè in cui si trovano barche che sono da più da regata che da crociera, i cui armatori però non vogliono rischiare troppo o non vogliono investire cifre eccessive o, ancora, in qualche caso vogliono vincere con una relativa facilità.
Quando il vento c'è invece Selvaggia non si comporta male: sbanda meno delle altre, non ha bisogno di ridurre le vele, non viene fermata dalle onde… Insomma, dimostra che un dislocamento pesante in qualche caso è un elemento di marinità.
Peccato che la regata, che avrebbe permesso un posizionamento non troppo malvagio di Selvaggia in classifica, sia stata interrotta a poche centinaia di metri dal traguardo dal fatto che, come un carciofo, io sia caduto in acqua. In un modo semplice quanto stupido.
In una strambata con il gennaker se ne è sganciata la scotta sottovento e io, volenteroso ma per nulla saggio, sono andato a prua ad aiutare i prodieri. Sulla prua (troppo) affollata è bastato un piccolo urto per farmi perdere l’equilibrio, farmi rotolare sulla draglia e farmi finire con una bella capriola in mare.
Nonostante non fossero riusciti a lanciarmi l’anulare e non avessi il salvagente, la temperatura dell’acqua mi ha rassicurato. L’acqua infatti non mi è sembrata particolarmente fredda e mi sono accorto di poter restare a galla agevolmente nonostante i vestiti invernali e gli stivali. Così ,pensando alla mia stessa stupidità, sono rimasto per qualche minuto a sguazzare in attesa che su Selvaggia ammainassero il gennaker, accendessero il motore (che ovviamente ha fatto le bizze) e mi venissero a prendere.
Risalire a bordo forse è stata la cosa più difficile e faticosa (soprattutto per gli altri membri dell’equipaggio): infatti mi hanno dovuto tirare sulla spiaggetta di poppa, visto che la presenza di due persone sulla spoiler rendeva possibile abbassare la scaletta, che è integrata nello spoiler stesso.
A bordo non mi hanno assalito, come su qualche altra barca sicuramente avrebbero fatto, piuttosto mi hanno coccolato: mandato sotto coperta al caldo, consegnato una serie completa di asciugamani e vestiti asciutti, offerto grappa, vino, pizza e persino un toscano con cui scaldare le mani. Insomma, mi hanno fatto apprezzare il fatto che Selvaggia non fosse una spoglia barca da regata, ma una barca comoda e ben fornita di qualsiasi cosa si possa desiderare.
Ecco qui intorno qualche foto di Selvaggia e del suo equipaggio: Marco (lo skipper e armatore), Armando, Fabio, Francesco, Gianluca. Nelle foto non c’è Piero, al quale il mal di schiena ha perduto la prima bella regata della stagione e una scena che (per fortuna) sarà ricordata come comica.

6 commenti:

ermara ha detto...

Grande Dok...forse siamo proprio noi, senza presunzione, ad interpretare il vero spirito del mare, del vento e dell'arte marinara
spirito che si identifica nella parola libertà

Anonimo ha detto...

ma wiwa la monyagna

Pergus ha detto...

Allora vediamo di ricapitolare. Hai fatto la tua bella cazzata, sei finito in mare durante una poppa, hai fatto ritirare la tua barca e ti hanno coccolato........vabbè allo facciamoci del male. Su Lunatica avremmo chiesto al tender dell'organizzazione di recuperarti e avremmo finito la regata e la prossima volta che vai giù il gommone te lo chiami da solo. E per dinci mica siamo matrinai d'acqua dolce no?
PS Comunque avrei voluto vedere la scena specialmente te con asciugamani coperte ecc addosso, i capelli bagnati un segaro in una mano e una grappa nell'altra...che scena!!

gianfrancesco costantini ha detto...

Non intendevo certo fare riferimento a Lunatica. Anche perchè penso proprio che anche lì sarei stato coccolato. Magari, un po' più tardi. Penso che ogni barca sia diversa: Lunatica ha la possibilità di buoni piazzamenti, Selvaggia - almeno nella classe in cui è stata inserita - non ha nessuna possibilità di questo genere. Regatare quindi su Selvaggia vuol dire soprattutto riuscire a fare andare la barca al meglio...
Quanto ai marinai: non sono certo io a definire chi lo è o meno. Io domenica comunque lo sono stato "meno": non tanto per il fatto di essere caduto fuoribordo, quanto per il fatto di essere andato a prua, lasciando il mio posto in pozzetto..

Pergus ha detto...

A permalorso........

Pergus ha detto...

Permaloso ovviamente altrimenti pensi che ti sto dando sell'orso